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Il Contest

Il CONTEST

Un cordiale saluto a tutti i “Radio Amatori”.

Prima di entrare nell’argomento specifico, vorrei far precedere l’argomento da un breve viaggio a ritroso nel mio passato e sul quando e il perché è nata la mia passione per la Radio.

Tanti anni fa per la precisione 41, avevo solo 11 anni, qualche giorno dopo Natale sono andato a casa di un mio amico a giocare con il trenino che entrambi avevamo chiesto e ricevuto in regalo.

Premetto che suo padre era un riparatore radio e TV.

Mentre io ed il mio amico stavamo giocando con il trenino, ho sentito degli strani scricchiolii e scariche misti a voci strane provenienti dalla cucina.

Tutto ciò mi ha incuriosito molto e lasciando per pochi istanti il mio amico indaffarato con un vagone che non voleva agganciarsi al precedente sono andato in cucina per capire da dove proveniva quello strano rumore.

Meraviglia delle meraviglie!

Suo padre, stava trafficando con una strana scatola di metallo con infilate delle lampade che facevano anche poca luce, appoggiata sul tavolo della cucina di formica verde.

Il tavolo era cosparso da una miriade di attrezzi e pezzettini colorati e lui vicino ad una strana pistola fumante, stava trafficando con dei fili dentro a questa scatola che provenivano da un’altra scatola con uno schermo ed un ago che si muoveva avanti ed indietro.

Bene cari colleghi, da quel fatidico giorno è nata la mia passione per l’elettronica e principalmente per la radio, forse l’avrei acquisita comunque questa passione e come si dice oggi potrebbe essere un fattore genetico, ma in ogni caso mi ricordo perfettamente di quel giorno come se fosse successo ieri.

Ritengo di aver ricevuto l’imprinting proprio quel giorno.

Da quel giorno il suo papà è diventato per me un esempio da seguire, una sorta di superuomo che trafficava con la tecnologia.

Sapeva usare aggeggi affascinanti i quali mi hanno talmente coinvolto che non ho mai smesso di amarli e di utilizzarli.

Il mio lavoro è diverso ma non molto diverso, attualmente sono un consulente IT.

Ho cercato in ogni modo di carpire e spiare le sue gesta per comprendere come fare le stesse cose che stava facendo lui.

Non vi nascondo che da quel giorno non passava un minuto che con una qualsiasi scusa ero attaccato più io a suo padre che il mio amico al suo papà.

Non appena mi capitava l’occasione, andavo al suo negozio dove riparava le radio e le Tv per vedere ed imparare quello che faceva.

Sino a che, un bel giorno, questi si accorse della mia innata nonché (forse) morbosa passione per l’elettronica che incominciò a spiegarmi i primi rudimenti del suo mestiere.

Dopo innumerevole scottature con il saldatore avevo finalmente imparato a saldare, e nel frattempo avevo anche capito che bisogna stare molto attenti ai condensatori, specialmente subito dopo aver spento il Tv o la radio, ed in alcuni casi anche per molto tempo dopo.

Immaginate per un solo istante cosa potrebbe aver voluto dire per un bambino, entrare in un mondo così complicato ed affascinante considerati i tempi, e tirate da voi le dovute considerazioni.

Dopo aver costruito la mia prima radio a galena, sono passato anch’io alla superreazione a valvole ovviamente, abitando molto vicino a Milano, le cose per me erano molto più facili di altri appassionati come me, ma che abitavano lontano dalle grandi città e dovevano procurarsi i materiali.

Mi ricordo in modo particolare la fatica per il reperimento di una impedenza che un famoso fornitore di Milano dell’epoca “Corbetta”, non aveva più a magazzino.

Bene questa è stata la mia nascita nel mondo della radio, ho cominciato con la ricezione delle stazioni broadcasting, e per usare un termine adatto pastrugnando con la radio di casa, una vecchia ma bellissima Geloso a valvole, di quelle rosse con il cappuccio per l’anodica, quindi sono diventato un SWL e mi sono iscritto all’ARI.

Andavo da I2LAG il mitico Giovanni Lanzoni, ad ascoltare i radioamatori nella sua stazione all’ultimo piano della sua villetta in Via Comelico a Milano, accompagnato da un mio amico più grande (aveva 16 anni) il quale oltre ad essere un appassionato di radio mi assisteva per prendere i mezzi di trasporto ma soprattutto nel cambio del tram al momento giusto, altrimenti mi sarei sicuramente perso.

Dopo aver racimolato un po’ di risparmi mi sono costruito un ricevitore a transistor per la 27 con un oscillatore al quarzo senza la possibilità commutare ma con un solo quarzo (allora le mie tasche di più non potevano permettersi), quindi mi sono costruito anche il trasmettitore ad un canale, con un transistor finale 2N1711 ed il relativo dissipatore.

Per precisione devo dire che la taratura la facevo utilizzando una mini lampadina a 24Volt saldata su di una bobina di accordo, quello era il mio PowerMeter.

Non vi dico come facevo a misurare le onde stazionarie altrimenti vi mettereste a ridere, ma la solita lampadina mi veniva sempre in aiuto.

Da quel giorno avevo anch’io la mia stazione radio, così composta:

Ubicazione: Solaio, ovviamente all’ultimo piano della casa nella quale abitavo, l’appartamento dei miei era solo al primo di un palazzo di 4 piano ma di quelli di una volta quelli con i piani alti;

Antenna: Frusta Nera, rimasuglio bellico così chiamata ma di fatto era verde militare, era infatti un’antenna favolosa di un carro armato che andava tagliata per poter risuonare sulla 27. Radiali, tanti fili di varia lunghezza disposti a raggiera ricavati dallo sbobinamento di un vecchio trasformatore;

Supporto antenna: Manico di scopa tagliato a metà, legato con del filo elettrico al camino vicino all’abbaino;

Cavo: 12mt di RG58 con un PL recuperato da un rigattiere del paese vicino che vendeva surplus, per l’acquisto del cavo invece mi sono svenato;

Alimentatore: Batteria usata di una Fiat 500 regalata dal meccanico di fiducia amico di mio fratello;

Scrivania: Vecchio baule verdone con fregi dorati, pieno di cianfrusaglie;

Poltrona: Sedia o meglio sgabello apribile da camping barattata per una Cobra E (fantastica pistola in plastica nera con relativo distintivo rosso cangiante dell’FBI);

Illuminazione: lampadina a 12Volt legata con lo spago al tubo dell’antenna televisiva che passava nel mio solaio;

In quel momento ero la stazione radio CB Speedy 71, anche se era il 1968 (speedy69 mi suonava male) 70 mi faceva schifo, un mio amico CB ma più grande si era già accaparrato “Sperimentale 2000”, io ero avanti quindi 71 andava più che bene, un nome corto veloce e facile da ricordare almeno così pareva a me.

Modulavo dalla mia stazione dalle 21:00 alle 22:30 (ora del coprifuoco), utilizzando il microfono Geloso che veniva dato a corredo ad un vecchio registratore a nastro, la frequenza era quella del canale 11 della Citizen Band con 1Watt di potenza a batteria carica. Dovevo poi ricaricarla, e per farlo mi facevo tutti i 4 piani in giù e in su per andare nel Box dove tenevo la mia bici ed avevo la corrente. Usavo un vecchio trasformatore a 12 volt con due grossi diodi verdi adibito a carica batterie.

Per fare un paragone con la mia stazione, all’epoca la radio CB più in voga era il Tocai della Midland, in seguito uscì la mitica HB23 della Lafayette, e dopo un susseguirsi di altre radio blasonate come la President ecc.

Sono cresciuto ed ho migliorato la mia stazione CB sino ai massimi livelli di allora, avevo installato sul tetto una robustissima direttiva 3 elementi autocostruita (non da me), e nella stazione avevo anche un lineare a valvole con 4 x 6146 che mi faceva saltare il contatore di casa.

Nel frattempo ero arrivato all’età dove le ragazze avevano mi facevano girare la testa ed avevano un sempre maggior interesse per me, infatti ho smesso.

Ho ricominciato poco prima del matrimonio e poi ho smesso nuovamente per problemi di lavoro per 15 anni circa, e da due anni o poco più ho ripreso.

I più bei ricordi che mi sono rimasti ed il motivo che mi ha spinto a scrivere questa mia, sono i QSO che facevo all’epoca con altri radioamatori CB ed in seguito OM, mi ricordo quando avevo prestato la mia stazione per fornire un link stabile in VHF da Milano verso Pavia alla protezione civile, quando c’è stato il disastroso crollo della torre, allora abitavo a Melegnano e la mia postazione era in una posizione ottimale per fornire questo supporto.

Allora mi ricordo che tutti inesorabilmente iniziavano un QSO con lo scambio dei rapporti di ricezione immediatamente con le domande sul tipo di radio usata, quindi sull’antenna e se rimaneva tempo anche sullo stato del tempo.

Al termine c’erano i saluti e se la propagazione teneva, c’era la solita fila amici e colleghi che attendevano e devo dire con poca pazienza, di poter collegare il mitico nonché lontano corrispondente.

Il QSO era uno scambio di dati tecnici allo scopo di migliorare la propria stazione e per questo si tendeva a farsi amico il corrispondente scambiandosi la maggior quantità di informazioni sia sugli apparati che sulle antenne, per poi poterlo ricontattare in migliori condizioni.

Ma ora sento che i QSO se così si possono chiamare sono scarni, privi di ogni informazione utile al miglioramento della stazione.

Nel fine settimana quando ho un po’ di tempo libero, cerco di usare la radio per ritrovare l’ebbrezza di parlare con qualche stazione esotica, ma mi trovo inesorabilmente in un frastuono incredibile di chiamate numeri rapporti ed versi di ogni genere. Di radioamatori che si scambiano parolacce anche in HF, denunciandosi l’un l’altro come disturbatori, pensavo che questa fosse solo una prerogativa dei ponti in V e in U.

Assomiglia più ad una babele di voci che ad un primo ascolto sembrano incomprensibili, ma che hanno lo scopo di aumentare uno strano punteggio che serve ad ottenere un pezzo di carta, che certifica che l’OM Tal De Tali ha vinto l’oscar od il premio per aver collegato 100 stazioni che stanno dal lato opposto del mondo nelle 12 ore!

Quindi il tanto famigerato QSO consiste nel ripetere il nominativo del corrispondente, rifilargli un rapporto di ricezione standard 599 (perché fa figo in ogni caso), dire un numero progressivo, scrivere un Log, che il più delle volte viene scritto dall’aiutante che affianca chi usa la radio, perché ovviamente lui non ha il tempo materiale per farlo.

Così passano la giornata e magari anche la nottata, ripetendo come una cacofonia il medesimo ritornello, i più tecnologicamente avanzati hanno addirittura registrato la chiamata sulla radio così da ottimizzare il tutto, sia per fare prima ma anche per non commettere errori imbarazzanti!

Tutto questo lo chiamano il Contest, forse si era intuito ?

Personalmente più che Contest lo chiamerei casino (mi scuso per il francesismo, come dice sempre il mio amico Ferruccio).

Ma che soddisfazione si potrà trarre, nel collegare una stazione che sta dall’altra parte dell’emisfero per dirgli IW2DSW 599 12435 e finire lì il collegamento ?

Per avere un diploma ?

Ma diploma di che cosa, di contabile ?

Il massimo della “soddisfazione” a mio parere, si raggiunge con il cluster.

In poche parole, uno dall’altro capo del mondo si collega con il PC ad elenco visibile da tutti in internet, aggiunge il suo nominativo all’elenco, dice su che frequenza sta chiamando ed attende che un OM dalla parte opposta del globo lo scelga dall’elenco perché gli manca la QSL di quella zona.

Ma scusate visto che ci sono i cellulari, anche se siete in cantina ad imbottigliare, potete tranquillamente fare una chiamata ad un numero a caso sulla rubrica telefonica del Congo ed a chi vi risponde gli chiedete se gentilmente vi può inviare una QSL via bureau, non è anche più comodo?

Se per caso il vostro corrispondente non sa a cosa sia una QSL, che problema c’è, gli inviate un pacco di cartoline con su scritto QSL ed attendete che ve le rimandi compilate, così avete anche quelle del Congo che vi mancavano no?

Non voglio entrare nel merito del gusto che ci si trova a fare i contest in questo modo, i gusti sono gusti, ma vorrei chiedere a tutti, è giusto che tutte le bande siano occupate e per giunta tutti i fine settimana dai contest ?

Ma scusate ci dimentichiamo sempre che non siamo soli a questo mondo! 


E quelli ai quali i contest non interessano che fanno?

Ascoltano e basta, oppure devono litigare con quelli che vogliono collegare un corrispondente “esotico”, su una frequenza occupata da un QSO locale e magari cercano di liberarla mettendosi con 2KW, 2Khz sopra o sotto a fare chiamata ?

Non sarebbe meglio lasciare a tutti la libertà di divertirsi con la radio e diciamo a chi fa questi bellissimi Contest, che loro possono giocare tranquillamente nei 3/4 di banda, ma almeno in quel quarto non ci devono andare in quanto è stato riservato ai QSO locali !

Questa storia finisce quì e nella speranza che questo mia idea fosse presa in esame da tutta la comunità di radioamatori, vi saluto cordialmente con un 73/51 alla maniera dei CB di una volta.

Per la cronaca quella scatola sul tavolo verde della cucina con la quale stava smanettando il papà del mio amico, era un ricevitore a valvole superreattivo in banda areonautica, che si era autocostruito.

IK2RLM ex IW2DSW alias Ivan

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